Le edizioni del taccuino

Immagine di un logorammo di Christian Dotremont

LE EDIZIONI DEL TACCUINO

LUGLIO 2020 NASCONO Le Edizioni del Taccuino

 In quest’articolo troverai:

  1. Un Pdf da stampare per realizzare il tuo primo Catalibro delle Edizioni del Taccuino.
  2. Le istruzioni dettagliate per creare quattro grafiche da inserire nel Catalibro.
logo delle edizioni

TI STARAI SICURAMENTE CHIEDENDO...

Che cosa è esattamente un Catalibro delle Edizioni del Taccuino, Liana?
E’ un catalogo- libro= Catalibro, di formato 14,8 X 21 cm  con 12 pagine interne e una copertina rigida.
Nelle dodici pagine ci sono parti di testo e quattro sezioni per le immagini.
Ogni Catalibro è un’opera unica e porta la firma dell’artista che l’ha realizzato.

Chi sono gli artisti/autori dei Catalibri delle Edizioni del Taccuino?
Gli artisti/autori, siamo noi.

Noi chi?
Noi: artisti, appassionati, amici e compagni del Movimento del Taccuino.

… e il tema?
Ogni Catalibro delle Edizioni del Taccuino racconta Il nostro incontro pittorico con il metodo di un grande artista.

Liana, ma io non conosco così bene il mondo dell’arte da sapere come lavorano altri artisti.
Niente panico, gli artisti, li propongo io. Attraverso una breve presentazione del loro lavoro e dei rispettivi metodi, imparerai a conoscerli.
Il primo artista che incontreremo è Christian Dotremont.

PRONTA/O PER REALIZZARE IL TUO PRIMO CATALIBRO?

Per prima cosa stampa fronte retro tutte le pagine del catalogo.


Scarica il file con tutte le istruzioni per realizzare il tuo primo Catalibro,

farlo sarà divertente!

Il Pdf

Il file che hai appena scaricato contiene quattro fogli da stampare fronte retro. Per un totale di dodici pagine interne più una copertina.
Stampa su fogli A4, direzione della carta: orizzontale.
Stampa della copertina
Per la copertina scegli un foglio A4 con grammatura compresa tra i 200 e i 250 grammi, colore a piacere.

Stampa delle pagine interne
Usa tre fogli A4 di 130/150 grammi, di colore bianco o avorio.
Una volta stampati tutti i fogli fronte retro, mettili l’uno, sull’altro e rilegarli a punto metallico, bloccali, cioè, con graffetta al centro o se preferisci con un punto di sutura. Ecco realizzato il tuo primo Catalibro. Ora dovrai occuparti delle immagini.

Realizzazione delle grafiche
Per le immagini ci ispiriamo al lavoro di un grande artista.
Analizziamo il suo metodo.
Realizziamo una serie di opere ispirate al suo processo creativo.
Alla fine scegliamo quattro dei disegni più belli e li inseriamo nel nostro Catalibro nei riquadri corrispondenti.
Inseriamo i disegni sulle pagine con nastro bi-adesivo fissato soltanto nella parte alta.

Attenzione
Non disegnare direttamente sul catalogo come fosse un taccuino, ma su dei fogli liberi.

E ora è il momento di conoscere il primo grande artista?

Christian Dotremont

Vita: Pittore e poeta belga (Tervuren 1922 – Lovanio 1979).
Studia all’accademia di Lovanio, conosce i surrealisti belgi e francesi.
Nel 1947 è tra i fondatori  del Gruppo Surrealista Rivoluzionario del Belgio.
Con Asger Jorn lavora alle prime pitture-parole, esperimenti di fusione di pittura e scrittura sulla superficie del quadro.

Principale animatore del Gruppo internazionale CoBrA (Copenaghen,Bruxelles,Amsterdam).

Christian Dotremont è alla continua ricerca di un mezzo espressivo che sia a metà tra arte e poesia, e lo trova, quasi per caso, nei logogrammi, testi nei quali la scrittura prevale sul significato.
Attorno al 1950, seduto alla lunga tavola del suo atelier, Dotremont poeta, volta un foglio di un suo manoscritto e guarda la scrittura in trasparenza e si accorge della bellezza del segno.
Questo semplice gesto trasforma definitivamente la sua poesia in pittura.

Christian Dotremont creerà circa 2.000 logogrammi, la maggior parte con inchiostro di china su fogli di carta bianca.

Che cosa è un logogramma

Un logogramma è un manoscritto di primo getto.
Un testo tracciato con estrema spontaneità.
Senza alcuna cura per la regolarità,
per le proporzioni consuete delle lettere,
senza alcuna preoccupazione della leggibilità.

Christian Dotremont

Il testo vero e proprio

Christian Dotremont in seguito a quest’operazione di straniamento, usava trascrivere a matita il testo sotto il logogramma, tramite una minuta grafia di lettere del tutto leggibili.


Immaginiamo di seguire di passo passo la nascita di un logogramma.
“Dotremont ha predisposto tutto per dar vita alla sua opera.
Davanti a sé ha un tavolo con un foglio di carta.
Altri fogli attendono poco distanti, inchiostro nero e pennello.
L’attimo prima del segno!
Quanta tensione, quanta esitazione difronte al vuoto e quanta voglia di riempirlo, di conquistarlo, d’imprimere la propria impronta!
Le parole, le frasi sono in ebollizione, pronte a concretizzarsi, a invadere, conquistare lo spazio.
Pronte a cozzare l’una contro l’altra, a infrangersi, a sollevarsi, respirare, entrare nel mondo del visibile.
I segni scaturiscono all’improvviso, di getto, a volte animate da un’apparente disciplina che presto scivola in una concitata animazione.
I logogrammi sono manoscritti che si rendono “visibili”, negando la leggibilità usuale delle parole, “comprensibili” nei testi trascritti in margine,
“graficamente parlanti” nelle peregrinazioni del segno.
Una mescolanza di comprensibilità e occultamento.”

Testo liberamente tratto da Le mystère des logogrammes de Christian Dotremont di Giovanni Buzi, 2002

Immagine di un logorammo di Christian Dotremont

PROCEDIAMO

Testo

Ti starai certamente chiedendo che tipo di testo dovresti usare, tu.
Il testo potrebbe essere di due modi:
1. Testo scritto da te, di getto, cioè pensato nel momento stesso in cui cominci a scrivere o un testo che hai scritto in precedenza.
2. Una poesia o un brano in prosa del tuo autore preferito.

 

Materiale

– Inizialmente usa fogli di carta comune, meglio se leggeri per vedere lo scritto anche al rovescio, come faceva Christian Dotremont.
Non usare fogli a righe o a quadretti, vincolerebbero troppo.
– Inchiostro di un colore solo.
Quando avrai raggiunto un grado di spontaneità considerevole, puoi utilizzare anche più colori e fogli da disegno.
– Pennelli comuni o per calligrafia.
L’utilizzo del pennello aiuta a portare attenzione più al segno che al significato.

 

Suggerimenti per scrivere in modo spontaneo.

1. Non avere cura per la regolarità
2. Non pensare alle proporzioni consuete delle lettere
3. Non preoccuparti della leggibilità.

 

AL CONTRARIO

Impara ad agglomerare le lettere
Distendi le parole
Calamita una parola all’altra
Fa in modo che alcune parole si scontrino
che si dilatino eccessivamente
che altre si amplifichino
o si rimpiccioliscano fino a ridursi a rapidi segni, tocchi, punti.
Crea parole e frasi in ebollizione,
che invadono e conquistano lo spazio.
Parole e frasi pronte a cozzare l’una contro l’altra,
che s’infrangono,
si sollevano,
respirano,
parole decise,
violente,
leggere.

Lo sguardo proattivo sulle cose, accende lucine di genialità. Liana Zanfrisco

L’idea è quella di rendere visibile l’energia che anima le parole.
Ricorda non sono parole e frasi senza senso ma veicolano un testo.
Un testo che inventiamo ad ogni parola, un testo in divenire.
Durante le prime prove osserva di tanto in tanto il testo al contrario.
Imparare a riconoscere la bellezza del segno.
Continuando a scrivere a un certo punto ti accorgerai di disegnare.
Tuttavia, disegnando fatti guidare sempre dal testo.
Gioca con il testo
Danza con lui
Entra nel vortice della danza
Sapere di non dover inventare dei segni ma guidare solo la scrittura in azioni come velocità, attrazione, sollevamento, distensione aiuta la fantasia.
Inizialmente segui le indicazioni riguardanti i materiali e il procedimento.
ma quando senti di aver raggiunto un grado di spontaneità usa pure le tecniche a te più congeniali.

Non aver paura di trarre ispirazione da altri.

L’idea è di approfondire il lavoro di un grande artista, studiarne la poetica, lasciarsi ispirare per i propri esperimenti artistici quotidiani sul taccuino.
L’approfondimento e la ripetizione di un metodo aprono sempre nuove strade all’interno.
Il segreto sta nella ripetizione.

“Fanne 100” disse il mio professore di pittura all’Accademia a un’allieva che disegnava le madonne.

Alla fine di una lunga ripetizione s’intravede sempre una strada che non immaginavamo neanche lontanamente di poter percorrere.
Pubblica il tuo catalogo con l’hashtag #ilmovimentodeltaccuino, #edizionideltaccuino e la menzione @lianazanfrisco.
Buon lavoro e soprattutto buone vacanze creative

la mia firma