Disegnare liberamente, seconda settimana

by Liana Zanfrisco

Disegnare liberamente, seconda settimana dell’esperimento.

La buona notizia è che sono riuscita a non mancare neanche un solo appuntamento con il disegno quotidiano.

Il problema vero si è presentato invece a partire da lunedì. Il nemico che impedisce di disegnare liberamente è essenzialmente uno e mi sta con il fiato sul collo dal momento che comincio a lavorare. C’è chi lo chiama giudice, chi lo chiama censore, è quello che pretende di selezionare le idee prima ancora che vengano partorite, divide i disegni in buoni e cattivi prima ancora che possano essere definiti tali, è quello che mi mette davanti tutti i grandi maestri per convincermi che ogni tentativo di creare un buon lavoro può essere vano.

disegnare liberamente, ritratti

Vorrei non doverlo ammettere, ma  questo essere infame è dentro di me, perché è una parte di me.

Con lui non c’è esperimento, non c’è incertezza, non c’è tentativo e disegnare liberamente non può che essere un’azione da ostacolare a tutti i costi.

Da quando ho scoperto la sua esistenza, riesco addirittura a sentirne la voce e questo è un bene perché da quando sento la sua voce, riesco anche ad azzittirla (nel migliore dei casi), mi accontento però anche di ignorarla o addirittura, disubbidirgli. Sapere della sua esistenza è stata una delle più grandi scoperte degli ultimi anni.

disegnare liberamente, parete di disegni

Questa settimana ho introdotto alcune novità rispetto alla settimana passata.

Innanzi tutto i disegni sono molti meno. Alcuni di loro più elaborati del solito.

Ho utilizzato carte di diversi colori. La cosa mi è piaciuta parecchio e credo che continuerò a farlo.

Ho fatto più spazio sul tavolo, l’ho ricoperto con un foglio di plastica trasparente e ciò mi permette di cominciare a tracciare i segni già fuori dal foglio senza che il  censore si indigni per avergli  impiastricciato tutto, così sul foglio si vede solo una parte del disegno.

Il Metodo Stanislavskij applicato al disegno, lo chiamo io. Ogni disegno ha un prima e un dopo ciò che avviene sulla carta è solo una parte.

Per il momento l’unico risultato visibile è che alcuni disegni si espandono oltre ai confini del foglio e il gesto si fa più ampio, sto pensando di lavorare sul  pavimento ma ancora non è il momento.

Continuo a non valutare i disegni; una volta fatti, appongo la data e li metto in una cartella. Lo farò in un secondo momento non è questo il senso dell’esperimento.

parete con disegni nel mio studio. Disegni senza controllo.
I disegni che non ho messo su carta oggi, andranno persi, questa è una certezza.

 Ogni giorno ha i suoi segni.

E tu come riesci a tenere testa al censore? Se ti fa piacere lascia un commento, lo leggerò con molto interesse.

Per adesso ti auguro una settimana piena di buoni e cattivi disegni

L.

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2 comments

Cristina 03/05/2016 - 18:47

Davvero interessante cara Liana l’esperimento del disegno libero.
Mi ricorda qualcosa di simile che facevamo all’Accademia, erano progetti di “schizzi liberi” con il Prof.Nato Frasca.
Da allora quest’idea del disegno liberato dalle pastoie del controllo “superegoico” è diventata una pratica costante anche per me. Penso sia una pratica che aiuta tantissimo a lasciare andare il controllo, la presa ed ha effetti infinitamente benefici!
Ne parleremo!

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Liana Zanfrisco 03/05/2016 - 20:36

Si, lo ricordo bene, si trattava di fare degli “scarabocchi”. Io in questo momento sto cercando anche di non pensare che debbano essere qualcosa. Cerco di seguire un intuito sottile e fragilissimo… solo a fine serata, e non sempre, riguardando i disegni del giorno sulla parete mi sembra di capire qualcosa o provo un leggero piacere. Tutto molto labile. Grazie per essere passata di qui e aver lasciato il commento cara amica mia.

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